Mastoplastica Additiva

CHIRURGIA E MEDICINA ESTETICA

MASTOPLASTICA ADDITIVA

Mastoplastica Additiva – dott. Pierfranco Simone

Aumento di volume delle mammelle

La mastoplastica additiva è l’intervento chirurgico che permette l’aumento di volume delle mammelle. Nella maggior parte dei casi tale aumento volumetrico è conseguito attraverso l’inserimento di protesi mammarie, ovvero dispositivi costituiti da un involucro esterno di silicone ed un contenuto interno di morbido gel, ugualmente di silicone (in alcuni casi selezionati è invece possibile ottenere un aumento del volume mammario mediante iniezione di grasso prelevato da altre zone del corpo).

Il metodo più diffuso, che permette un aumento del volume permanente e prevedibile, è rappresentato dal posizionamento delle protesi mammarie, prodotte in diverse forme e dimensioni. Per quanto concerne la forma, le protesi possono essere distinte principalmente in rotonde ed anatomiche.

Le prime hanno forma semisferica con base rotonda, le seconde hanno invece una forma “a goccia”, che permettono il riempimento più evidente della porzione inferiore della mammella. Bisognerà analizzare attentamente la forma delle mammelle iniziali, considerando allo stesso tempo i desideri della paziente, al fine di poter scegliere il tipo di protesi più adeguato. Il chirurgo guiderà l’analisi preoperatoria ed indicherà la soluzione migliore in ogni singolo caso. Per quanto riguarda invece la scelta del volume delle protesi, e quindi dell’entità dell’aumento volumetrico, il limite principale è rappresentato dalle caratteristiche anatomiche della paziente: per poter posizionare una determinata protesi deve esserci uno spazio sufficiente; per tale ragione le protesi vengono selezionate tenendo conto della larghezza delle mammelle, della distensibilità dei tessuti, dell’ampiezza del torace e della statura della paziente. In linea generale protesi molto voluminose determinano un risultato meno naturale. Il chirurgo mostra alla paziente protesi di diversa forma e misura, in modo tale da poter spiegare in maniera tangibile il tipo di aumento conseguito con un determinato tipo di protesi.

Posizionamento protesi mastoplastica additiva

Le principali vie di accesso per l’inserimento della protesi sono:

  1. solco inframammario
  2. margine inferiore dell’areola

In tali sedi è pertanto presente la cicatrice residua. Nel primo caso la cicatrice è nascosta leggermente al di sopra del solco sotto la mammella, nel secondo al confine tra l’areola e la cute, a livello del margine inferiore. L’approccio più indicato viene discusso approfonditamente con il chirurgo. La protesi viene generalmente posizionata, nella sua parte superiore, al di sotto del muscolo grande pettorale (tecnica dual-plane); ciò contribuisce alla naturalezza del risultato, rendendo invisibili i margini della protesi nella parte superiore e sui lati della mammella. Questa tecnica comporta al tempo stesso un risultato più stabile nel tempo ed una minore probabilità di contrattura capsulare.

È di fondamentale importanza l’attenta analisi preoperatoria della forma delle mammelle preesistenti; infatti sono spesso presenti asimmetrie (una mammella è più grande dell’altra), malformazioni (ad es: aspetto tuberoso), discesa dei tessuti (dopo la gravidanza o perdita di peso), condizioni in cui la semplice mastoplastica additiva non permette di conseguire un risultato ottimale. In questi casi, oltre al volume, bisogna modificare anche la forma della mammella con procedure aggiuntive, quali ad esempio la mastopessi o la mastoplastica riduttiva monolaterale. Risulta quindi indispensabile un’attenta visita preoperatoria al fine di discutere e decidere la procedura più indicata per ogni singolo caso.

La mastoplastica additiva viene effettuata in anestesia generale (la paziente dorme) e prevede una notte di degenza. La somministrazione oculata di farmaci antidolorifici inizia prima dell’intervento e viene gradualmente ridotta nel periodo postoperatorio, al fine di evitare qualsiasi dolore o fastidio.

La somministrazione oculata di farmaci antidolorifici inizia prima dell’intervento e viene gradualmente ridotta nel periodo postoperatorio, al fine di evitare qualsiasi dolore o fastidio

Pierfranco Simone

Il dott. Simone è dirigente medico presso il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, presso il quale, oltre a svolgere l’attività chirurgica, si dedica alla didattica ed alla ricerca scientifica, in un contesto accademico internazionale.